2 dicembre 2009
Golf: i fratelli Molinari bellissimo spot per lo sport italiano
Il golf italiano ha trovato finalmente la sua consacrazione a livello internazionale.
La vittoria dei torinesi fratelli Molinari ha acceso i riflettori dei media su questo sport che per prestigio e fascino è considerato d’elite, ma che sempre più, grazie alle oculate politiche di apertura della federazione , sta aumentando i suoi tesserati.
Difficile pensare di vedere tornei in tv a breve, visto chesolo grazie a televisioni tematichesport come il tennis riescono a ritagliarsi un po’ di spazio, certo però questi successi fanno auspicare un incremento del portafoglio di sport che appasionano gli italiani.
Fa piacere notare che negli ultimi anni il calcio abbia perso il suo splendore e la sua aura mistica, molti infatti sono gli sport secondari (ma solo per visibilitàin cui l’Italia ha vinto o addirittura dominato.
In ambito motoristico basta citare Ferrari, Ducati o Valentino Rossi senza aggiungere altro.
In ambito velico con Giovanni Soldini sempre al top e la piacevole sorpresa di Azzurra vincente nelle regate di classe america del LVT a Nizza.
Nel tennis, con la conferma di un gruppo straordinario al femminile che rivince la coppa devis.
Nella pallavolo, che vede la squadra femminile sempre vincente.
Nel rugby, che nonostante le sconfitte attira sempre più pubblico dal vivo o in televisione, dando seri problemi di identità al calcio che non comprende come perdendo un movimento possa crescere mentre il soccer, vedendoci ancora campioni del mondo, denota una costante disaffezione dalle presenze negli stadi.
Tutto ciò fa sperare per un futuro migliore per l’Italia, sia dal punto di vista sportivo sia dal punto di vista umano,più sport emergono più si stimolano i giovani alla pratica sportiva, così facendo li si potrà educare a quei valori di sacrificio, lealtà e spirito di squadra di cui una società a bisogno.
20 novembre 2009
Canottaggio: Marketing e comunicazione (parte II)
Alcuni dati interessanti dell’anno 2009 resi noti dalla FIC
Ricavi da pubblicità e sponsorizzazione € 177.372,00
Si è ritenuto, per prudenza, di non metter in bilancio alcuna sponsorizzazione che al momento non sia certa. Pertanto si evidenzia il solo ricavo di € 17.372,00 relativo all’accordo con la Victory e quello di € 160.000,00 relativo all’accordo Asics. Resta in essere il contratto con il Cantiere Filippi Lido per le barche in comodato d’uso per un valore delle stesse di € 250.000,00.
Per quanto riguarda le sponsorizzazioni si attuerà una politica per ottenere maggiore visibilità a tutti i livelli con nuove strategie di marketing e comunicazione ed il rilancio del marchio FIC. Questa strategia è rivolta a incrementare le entrate da sponsorizzazioni e pubblicità.
Promozione sportiva € 82.000,00
Nella voce Promozione Sportiva sono stanziate le risorse necessarie per coprire le eventuali spese necessarie a sviluppare una politica di promozione sportiva significativa e innovativa.
Costi per la comunicazione € 90.372,00
Si è ritenuto di ridurre la voce in conseguenza di presunti risparmi delle trasferte dei giornalisti ed anche all’ottimizzazione del settore in attesa di trovare i giusti canali per il reperimento di ricavi propri.
M) Media e Marketing - Attività Master.
Oltre all’Ufficio Stampa e Ufficio Marketing (già operanti) si dovrà organizzare una struttura
che curi in particolare la presenza del Canottaggio nelle varie trasmissioni televisive, anche
quelle non sportive, di alta visibilità. Gli Ex Atleti avranno un ruolo importante in questa
struttura per promuovere il nostro sport.
Master: dovranno essere una categoria riconosciuta anche per le Classifiche Nazionali con
regate idonee a promuovere il Canottaggio in tutte le fasce d’età. Allargando il numero di
praticanti Master si potrà allargare anche il numero di Dirigenti in quanto è la categoria che più
li assimila per età e impegni professionali. Il tesseramento della categoria Master dovrà essere
separata dai Senior. Gli Atleti potranno essere tesserati Senior fino a 45 anni.
E) Ex Atleti
Gli Atleti che cessano l’attività agonistica saranno inseriti nei vari settori a loro più idonei per lo
sviluppo del Canottaggio (Allenatori – Dirigenti – Promozione in genere del nostro sport).
F) Canottaggio Femminile.
Questo settore avrà bisogno di un programma di sviluppo diverso da quello maschile. Avrà un
Responsabile di Settore per tutte le categorie che farà parte della Commissione Tecnica
Nazionale sotto il coordinamento del Direttore Tecnico. Nel limite delle possibilità sarà istituito
un Centro Tecnico Nazionale Femminile.
G) Attività Giovanile.
Anche questo settore avrà la stessa caratteristica di quello femminile. Avrà un Responsabile di
Settore per tutte le categorie che farà parte della Commissione Tecnica Nazionale sotto il
coordinamento del Direttore Tecnico. Il Responsabile avrà due compiti molto importanti: uno di
base con promozione e sviluppo del settore (tipo di regata – tipo di imbarcazione su cui
gareggiare – calendario remiero) e uno di vertice per individuare e seguire i "potenziali" talenti
(controlli fisici e fisiologici – crescita pisco/fisica – attività scolastica).
H) Università.
Questo punto si divide in 7 parti:
1) Atleti che sono studenti universitari (appartenenti sia ai C.U.S. che ad altri Affiliati) devono
essere maggiormente coinvolti negli impegni agonistici universitari nazionali e internazionali.
Nel 2009 a Belgrado si disputeranno le Universiadi dal 1 al 12 Luglio e non possiamo
pretendere che il CUSI prenda in degna considerazione una federazione che non prepari un
progetto mirato a questa importantissima manifestazione internazionale. Le Universiadi
successive si disputeranno in Cina e Turchia dove il Canottaggio sarà presente.
2) Diffondere il Canottaggio nelle università seguendo l’esempio di molti paesi anglosassoni.
3) Mantenimento dei College Remieri Universitari attualmente in attività.
4) Ripristinare il College Remiero di Piediluco aperto ad Atleti/e Senior dove oltre che
nell’allenamento dovranno impegnarsi nello studio universitario, presso l’Università di Terni o
altre strutture.
5) Coinvolgimento di ricercatori delle materie inerenti al Canottaggio presso le università.
6) Stabilire un contatto diretto con le università in modo che il Canottaggio possa diventare
disciplina di studio universitario, l’università diventerebbe quindi punto di scambio culturale
sportivo.
7) Ripristinare i corsi di aggiornamento per i Docenti di Educazione Motoria delle scuole medie
1° e 2° grado.
12 novembre 2009
il canottaggio: comuncazione e marketing (parte I )
Uno dei tanti problemi che affliggono lo sport del canottaggio è sicuramente la sua scarsa visibilità
E’ un fatto che, in un mondo nel quale è forse più importante apparire che essere, questo nostro sport non riesce a conquistarsi gli spazi necessari per acquisire una presenza, una credibilità e trovare di conseguenza nuove risorse umane e finanziarie.
Nel tentativo di raccogliere materiale in merito a questa problematica ho trovato un articolo di Fermo Reggiani pubblicato sulla rivista "IL CANOTTAGGIO" nel marzo 1951 riguardante la difficoltà del canottaggio a farsi conoscere dai media.
E’ impressionante constatare come a distanza di così tanti anni e in presenza di tecnologie e mezzi di comunicazione molto evoluti, poco sia cambiato.
Ritengo utile aprire un dibattito sul problema al quale spero vogliate partecipare numerosi, in modo che possa diventare un blog di discussione aperto a tutti ed un punto di riferimento e di incontro per atleti, appassionati, tecnici ecc...
Facendo diverse ricerche sul web ho trovato numerose informazioni sulla comunicazione e il marketing rilasciate dalla FIC e dal CONI e sembra che i buoni propositi questa volta non manchino e che le idee e i progetti siano i benvenuti!
Si prendono in considerazione tematiche interessanti come:
-il ruolo delle società e le loro possibilità di sviluppo
-il loro rapporto con la federazione
-la comunicazione interna
-la comunicazione verso il mondo esterno
-l’immagine e il ruolo del canottaggio nel mondo dello sport e della società italiana
-la risalita verso i nuovi media
-il canottaggio femminile*
-la promozione nelle scuole e l’attività giovanile*
-comunicazione e immagine*
-media, marketing e cat. Master*
-università*
-affermazione di una nuova cultura sportiva solidale ed eco compatibile
-analisi statistiche di costume e di contesto ambientale
-aggiornamento tecnologico e architettonico dell’impiantistica sportiva
*(voci completate da approfondimenti in riguardo in un prossimo intervento)
Le opportunità non mancano quindi perchè non dare più visibilità a questo sport che è composto da giovani promesse, passione, natura, sacrifici, soddisfazioni e tanti insegnamenti?
Da ex atleta della società remiera Sisport Fiat posso dire che per me i dieci anni di agonismo insieme al mio allenatore sono e resteranno grandi maestri di vita.
Vi sembra giusto che un calciatore in nazionale guadagni fior di miliardi mentre un canottiere allo stesso livello non percepisce nemmeno un quarto dello stipendio di un calciatore?
Tutto ciò perchè il calcio ha un ottima visibilità, le aziende fanno grandi investimenti in sponsorizzazioni.
Penso che un canottiere come qualunque altro atleta di sport minori per arrivare in alto ci mette la stessa passione e sicuramente si imbatte tutti i giorni in allenamenti più faticosi e quando va in trasferta o ai raduni non dorme in alberghi a 5 stelle, non va in giro con la velina e nemmeno con la macchina da 80.000 euro.
Ritengo che questi atleti innamorati dello sport, faticano per la pura soddisfazione di una bella medaglia al collo nonostante quel primo posto non gli faccia fatturare miliardi!
Sono sicura che se Sky, Mediaset o Rai iniziasse a far conoscere la storia, la passione, la disciplina di questi sport minori come il canottaggio buona parte delle persone ne rimarrebbe colpita.
Basti guardare il nuoto che fino a qualche anno fa non era seguito più di tanto e da quando ha investito sulla comunicazione come per miracolo ecco tutte le gare in televisione, ecco atleti ospiti in diverse trasmissioni sportive e non, ecco nuove aziende pronte a sponsorizzare idem per il rugby che negli ultimi anni in Italia ha fatto passi da gigante .
I buoni propositi da parte della federazione adesso ci sono, è il momento giusto per investire in una nuova politica di promozione SPORTIVA, SIGNIFICATIVA e INNOVATIVA come avviene già in Australia, Inghilterra, Francia e Nord America dove il canottaggio non è più uno sport minore.
il suicidio Enke e la gestione dei campioni
E’ notizia di pochi giorni fa della tragica morte di Robert Enke, portiere della nazionale tedesca.
La notizia triste di per sé merita un approfondimento alla luce dello sport business e del marketing in esso usato.
Infatti negli ultimi mesi sono stati molti, troppi, i decessi di giovani atleti apparentemente felici e a cui nulla (di materiale) mancava.
La domanda quindi è sempre quella: "Perché?".
L’argomento assai complesso però può essere semplificato se si va all’origine del comportamento autodistruttivo di alcuni di questi atleti.
Lo sport-spettacolo o sport-business che dir si voglia, genera stress eccessivo causato da aspettative esasperate e ingiustificate.
Si caricano persone di giovane età di responsabilità che neppure in età adulta molte persone riescono a sostenere, queste persone dal carattere fragile, non supportate da un sostegno psicologico adeguato, finiscono con lo spezzarsi come un giunco cadendo nella droga, nel doping o nel più drammatico dei casi nel suicidio.
Esempi recenti in questo ambito sono stati Pantani, Vanderbrouke e Agustin Sagasti.
Molto importante quindi è l’ambiente circostante al campione (la società sportiva, la federazione, i consulenti personali) che non devono spremere come un limone l’atleta per trarne il massimo profitto, ma accudirlo in salute e infermità per renderlo persona migliore.
Questo è il compito dello sport tutto, lo show business può massimizzare i profitti senza snaturarne la missione.
Lo sfruttamento dell’immagine quindi non deve divenire uno sfruttamento dell’atleta e della sua personale sensibilità.
27 ottobre 2009
PremierLeague: ingaggi folli portano alla crisi
19 ottobre 2009
World Cup 2010 la tampa di Klaus Davi: ovvero il calcio non si gioca da Simona Ventura
Giorni fa (il 15 ottobre per essere precisi) ho letto un articolo sui mondiali di calcio che avrebbe fatto sorridere se l’opinioni scritte non fossero di uno dei massmediologi più in voga del momento, sto parlando di Klaus Davi.
Costui asserisce (e cito letteralmente dall’articolo) che: "Nasce, forse per la prima volta, un serio problema di comunicazione.
Potrebbe addirittura minare il sistema del calcio internazionale, che ha bisogno di questi grandi personaggi, forti testimonial, amati dal pubblico e collegati alle grandi aziende".
Sta infatti commentando il fatto che molte nazionali con super-campioni non si siano qualificate e che quindi non giocheranno quest’estate in Sud-Africa.
Klaus Davi non ha dubbi: "Si pone un forte problema di comunicabilità del Mondiale senza gli
eroi amati dalla gente. Il calcio dovrà essere così bravo da creare nuovi eroi, storie, personaggi,
altrimenti sarà dura". Le conseguenze? "Ricadute in termini di sponsor, calo di audience, minori
investimenti con scarso appeal: ripeto, il calcio senza i suoi eroi non può stare in piedi. C’è il rischio di un Mondiale di serie B".
Evidentemente a furia di parlare di tutto Klaus Davi non sa neppure di cosa parla.
Sono ormai anni che le grandi nazionali non presenziano o giocano male i mondiali (pensiamo al Brasile, all’Argentina o all’Inghilterra assente nel 2006) eppure tutti ricordano personaggi e squadre che prima non si aspettavano così forti (la Repubblica Ceca, le squadre africane, l’Ukraina….). Non solo il business proprio per questa espansione di entusiasmo è in crescita di fatturato e praticanti ovunque sul pianeta.
Gli esempi sono infiniti e sono presenti in tutti gli sport, Davi fa un errore d’approccio notevole ed elementare, guarda al mondiale come al luogo dell’apparire campione mentre il mondiale sarà la massima espressione dell’essere atleta così come lo sono le olimpiadi per gli altri sport.
Ha quindi perfettamente ragione Battista Servegnini a dire: "Gli stadi in Sudafrica saranno comunque pieni, con o senza Cristiano Ronaldo in campo, e la pubblicità non subirà contraccolpi. L’interesse per il fenomeno World Cup sarà superiore rispetto alla forza pubblicitaria di un singolo calciatore. Vedrete, magari un inaspettato derby tra le tante squadre africane, o tra le due Coree, attirerà molto più interesse di quanto si possa oggi immaginare".
12 ottobre 2009
Juventus: un vero affare
22 settembre 2009
Abbonamenti allo stadio l'analisi della "Gazzetta dello Sport"
1 settembre 2009
Ippica: un mondo in declino e la possibile via di uscita
24 agosto 2009
Economia e Sport una crisi di nascite
15 luglio 2009
Ministero della Gioventù e lo sperpero di fondi per lo sport
Questa volta vorrei riflettere sui finanziamenti del ministero della gioventù e sulla loro gestione.
Dovete sapere che circa 1 anno e mezzo fa fu indetto un bando per i giovani e lo sport e che solo dall’8 luglio scorso sono finalmente usciti i risultati, dopo che pratiche erano state perse e poi ritrovate e altre amenità simili.
Quello che però fa sconcerto è il risultato.
Su 170 progetti ne sono stati approvati 46; il vero problema è che di questi 46 ben 21 progetti non sono di associazioni sportive o direttamente collegabili allo sport (per esempio gli oratori).
In pratica fondi che avrebbero dato ossigeno ad un associazionismo sportivo sempre più alle strette vista la scarsità di sponsor aziendali vengono "gabbati" da altre associazioni di cui qui non si discute la bontà di operato e del progetto.
Analizzando nello specifico oltre ai 21 casi sopra citati scopriamo che:
Quello che si vuole far notare è che in questo caso non viene richiesta una comprovata esperienza sul campo, si pensa che lo sport non abbia bisogno di professionalità e che le tematiche basta che siano buone per fare bene, dimenticandosi che più professionale è la gestione migliore è il risultato (sul campo e a livello di comunicazione e marketing).
Soldi, insomma, spesi male sia per aver finanziato con fondi stanziati per lo sport, associazioni non dedicate a tale attività, sia perché in alcuni casi non si è finanziata una attività duratura ma l’evento che dura pochi giorni ed è facile da dimenticare.
PS: per pura completezza aggiungo che i progetti suddivisi per appartenenza a macro aree (Nord, Centro, Sud) sono così sudduvuse: 11 progetti Nord, 18 progetti Centro(di cui 9 su Roma), 17 progetti Sud
29 giugno 2009
Dati SIAE 2008 e tendenza nello sport
26 maggio 2009
da Repubblica affari e finanza
14 maggio 2009
Lettera da me scritta e pubblicata su RACE SKI MAGAZINE di Aprile
27 aprile 2009
Lo sport sa comunicare anche disvalori
A fornire i dati e' stato Piergiorgio Zuccaro, il direttore dell'Osservatorio Fumo, alcol e droga dell'Istituto superiore della Sanita' che ha presentato contestualmente il "Kit formativo-informativo per gli sportivi e per le scuole", realizzato in collaborazione con il ministero del Lavoro e della Salute e delle politiche sociali.I dati definitivi sui controlli del 2008, suddivisi per sport e sostanze dopanti, verranno resi noti a breve dalla Commissione ministeriale. Sandro Donati, membro della Commissione, ha dichiarato: ''Il dato finora riscontrato, 3,9%, e' preoccupante se messo a confronto con la percentuale di positivita' dell'1% che viene registrata nei controlli del sistema sportivo professionistico''.''Certo - ha aggiunto - i professionisti sono piu' 'abili' ad evitare la positivita', potendo contare su strutture mediche e laboratoristiche che consentono di assumere farmici senza risultare positivi ai controlli. Ma questo in parte e' possibile anche agli atleti dilettanti. Anche per gli sport amatoriali le analisi antidoping sono poco efficaci. La percentuale realistica di positivita' al doping e' senz'altro piu' alta, forse anche doppia''.Per il presidente dell'Unione sportiva Acli, Alfredo Cucciniello ''siamo di fronte ad autentica emergenza sociale, educativa e sanitaria. Il problema e' l'approccio culturale con cui c si avvicina allo sport, soprattutto da parte dei giovani. Se la cultura dominante e' quella del successo, e' evidente che anche lo sport di base non e' esente da rischi''. ''Deve essere incentivata -ha detto- l'azione preventiva e formativa soprattutto di quelle organizzazioni che promuovono lo sport come valore sociale, aggregativo, di promozione umana''.
23 aprile 2009
Psicologia della comunicazione: vale anche per lo sport....
Un'ottima sintesi ce la offre lo psicologo sociale australiano Hugh Mackay nel suo Why Don't People Listen? del 1994.Potremmo definirle le 10 leggi psicologiche della comunicazione:
18 aprile 2009
F1 tra scelte vinceti e giudizi perdenti
7 aprile 2009
terremoto d'Abruzzo: sporthink si unisce al cordoglio nazionale
ultimo aggiornamento: 07 aprile, ore 00:01
L'Aquila, 6 apr. (Adnkronos) - Risulta ancora disperso Lorenzo Sebastiani, il giovane pilone dell'Aquila Rugby, di cui non si hanno notizie. Della giovane promessa della palla ovale italiana mancano informazioni da ore. Il responsabile tecnico dell'Aquila Rugby, Massimo Mascioletti ha spiegato che "non abbiamo ancora notizie certe. Non sappiamo neanche se è crollata o meno casa sua. Stiamo vivendo delle brutte ore". Il giocatore quest'anno, in A/2, è stato titolare in molte occasioni; proprio Massimo Mascioletti aveva deciso di puntare su di lui.
una notizia tra le tante. per dire che Sporthink è con il pensiero tra coloro che oggi patiscono gli effetti del terremoto abruzzese.
25 marzo 2009
SPONSOR: IMPARARE I TEMPI GIUSTI
Sono ormai anni che lavoro in questo ambito e noto che è prassi muoversi per la ricerca sponsor con tempistiche non consone ad ottenere risposte affermative.
I tempi di vacche magre poi acuiscono ancora di più la crisi di sponsorship.
Ma quando muoversi?
Bisogna tenere conto che le aziende ci mettono di media 3 mesi per rispondere, e che in questi mesi vanno fatte telefonate periodiche per tenere sul chi vive l'azienda e ottenere una risposta(salvo accordi differenti con la persona incaricata in azienda delle sponsorizzazioni).
Poi vi sono tempi ancora più corretti come la chiusura dei bilanci o l'impostazione del budget per l'anno futuro che sono certamente momenti ancora più favorevoli.
4 marzo 2009
Calcio italiano: 3 modi di comunicare
INTER: prima di iniziare il ciclo vincente in ambito nazionale, erano considerati i borntoloni e frustrati del calcio italiano. Le mappe psico-comunicative identificavano questa società con la depressione. Ora è cambiata solamente la mappa psico-comunicativa che identifica l'Inter con l'aggressività. La società sembra trovarsi a suo agio in tale ambito e l'appoggio incondizionato all'allenatore anche in casi come questo ne è la prova.
MILAN:è in tutto è per tutto il Real Madrid d'Italia e in questo forse c'è lo zampino di ADIDAS. Per aumentare visibilità prende giocatori che oltre che fenomeni del calcio siano veri e propri marketing-man. Ecco quindi un modo per fare cassa, Ronaldhino, Kakà e Beckham tanto per citarne tre. Un modo di comunicare a livello internazionale per aumentare gli introiti del merchandise.
JUVENTUS:quella che avrebbe dovuto avere problemi a cancellare il recente passato è riuscita brillantemente nel suo intento. Ha ricostruito un immagine empatica e signorile tornando alle origini dello "stile Juventus", lo stesso allenatore Ranieri e la bandiera DelPiero sono simbolo di questa scelta di stile che sembra davvero vincente.
Quello che mi chiedo è, quanto la cultura del sospetto vogliamo faccia parte del nostro calcio? Si parla di etica e fairplay, ma se le società scelgono come stile proprio l'aggressività contro gli altri competitors, il sospetto e la lagna non potremmo mai lamentarci dei motorini che rotolonano in curva.
24 febbraio 2009
A VOLTE CI SI DIMENTICA CHE GLI ATLETI SONO DELLE PERSONE COME TUTTI NOI, QUESTO ARTICOLO DI CARLO GOBBO CE LO RICORDA BENE! (tratto da http://www.fantaski.it/home/leggonews.asp?id=5184)
"Bode Miller è diventato papà! Credo abbia fatto un velocissimo viaggio per assistere alla nascita...!" Questa era stata la straordinaria confidenza che, nella passata stagione , mi aveva fatta una cara collega svizzera, molto esperta e stimata dagli atleti. "Non si può dire NULLA, sarà Bode a decidere come e quando darne notizia..." In quei giorni la Coppa disputava le preolimpiche a Whistler Mountain, e nel supergigante il neo daddy, dopo aver fatto alcuni numeri di grande fisicità, si era fermato a metà percorso. "Forse per una contrattura addominale", dissi in telecronaca...! Anche nel successivo gigante sciò "alla Miller" fino a metà della seconda manche, poi usò la testa ...Aveva la coppa del mondo nel mirino...! Nelle successive prove di Kvitfjell ritrovò tutta la sua freddezza agonistica, con una vittoria ed un secondo posto in discesa ed un secondo posto in supergigante...! Non è stato facile non parlarne, ma mi ero impegnato a farlo...Nella vita impieghi tutta una esistenza per costruirti una credibilità,...basta un attimo per perderla...!! Tanti particolari importanti, che servono per dare interesse alle telecronache, si raccolgono così, con la serietà ed il rispetto delle persone...
Vorrei parlare di Didier Cuche, un ragazzo solido, educato, un atleta che pare studiato a tavolino per proporre ai giovani un modello agonistico più sobrio, più vero, più adatto ai tempi che ci avvolgono. Ha rivinto una gara di gigante, dopo aver conseguito fantastici risultati ai recenti mondiali della Val d'Isère, ogni volta la sua felicità è contenuta, composta (unica eccezione,le sue piroette con lo sci destro...), ed ogni volta ti ritrovi in piedi, ad applaudirlo, come se avesse vinto una persona di casa, quasi avessimo nostalgia ed il bisogno di una certa idea di Italia...
Siamo quasi a fine stagione e, tra le segrete stanze, si fanno già i primi bilanci...Si sentono sussurri su "arrivi" di allenatori stranieri, in grado di "dare sferzate" in chiave olimpica!!! Mah !!! Siamo poi sicuri che un certo rendimento agonistico dipenda dai tecnici? Non molti anni fa si richiamarono dalla Francia, Severino Bottero e Stefano Dalmasso, Seve (ti mando una carezza, caro amico) cercò di programmare un lavoro (ma non ebbe l'indispensabile collaborazione degli atleti e dei responsabili), Steu...non ebbe sorte migliore! In Francia, Dalmasso aveva portato Vidal e Amiez verso l'oro e l'argento olimpico di Salt Lake City , Bottero aveva plasmato Covili per la conquista della coppa di Gigante, sarebbe salito sul podio anche lui ai Giochi del 2002...era il favorito per l'oro...ma ci fu un fatto molto triste...suo fratello più giovane Manuel era molto malato, voleva fargli una sorpresa e volò nello Utah per sostenerlo...patì tantissimo il volo e quando giunse a Salt Lake City fu ricoverato all'ospedale, in pericolo di vita...In tutti quei giorni Covili confidò la sua pena solo a Bottero e la sua gara olimpica fu fatta per onor di firma...!!! Sono uscito un po' dal seminato solo per ricordare il valore dei nostri due tecnici, allora "stranieri" e come furono trattati! Penso che la soluzione di tanti problemi vada ricercata "all'interno" e non al di là delle Alpi!
Lindsey Kildow Vonn ha superato Tamara Mc Kinney nelle vittorie di coppa, brava, ma, numeri a parte Lindsey sarà davvero una campionessa completa quando vincerà in gigante (Tamara ne vinse 9) specialità principe dello sci! Bravo Innerhofer, stagione stupenda! Adesso arriva il DIFFICILE, presto troverà frotte di consiglieri, amici, maghi, spero rimanga con i piedi per terra!
Grazie a Candido Cannavò per tutti i meravigliosi poemi che ha scritto sullo sci e sui suoi protagonisti...un giorno al Sestriere, durante uno slalom della Gazzetta, mi diede preziosi consigli che ho sempre seguito...! Grazie e buon cammino...!
19 febbraio 2009
LIONE LA CRISI E' ALTROVE
Il Lione non vinceva in casa da novembre. Ieri, sono arrivati finalmente i tre punti facili contro il Le Havre, ultimo (3-1). I campioni di Francia mantengono a distanza il Psg e possono preparare al meglio gli impegni di Champions della prossima settimana (c'è il Barcellona in arrivo). I problemi ora sono puramente finanziari. Se i conti sono in regola, il titolo è crollato in borsa. In due anni, l'azione dell'unico club francese quotato sui mercati è crollata del 66%, passato da 24 euro a meno di otto. Non basta. Nell'ultimo trimestre del 2008 le vendite dei prodotti derivati (magliette etc) sono crollate del 30%. E come se non bastasse, l'autorizzazione per la costruzione del nuovo stadio da 60mila posti che dovrebbe diversificare le fonti di incasso (in media i diritti tv costituiscono il 58% degli introiti dei club di Ligue 1) tardano per colpa di lotte politiche. Aulas spera che la candidatura della Francia all'Euro 2016 possa sbloccare la situazione. Ma per il momento resta tutto fermo.
a.g. (foto sito Ol)
articolo preso da http://calciofrancese.gazzetta.it/
14 febbraio 2009
T-Mobile e la promozione di Federazioni minori
9 febbraio 2009
Personale quanto mi costi!!
"Alle Pacific Series di Auckland, in sole 10 settimane e con appena mezzo milione di euro di budget, l'equipaggio guidato da Vascotto è riuscito a surclassare Luna Rossa(...)"
Così si legge oggi sul sito web della Gazzetta dello sport, la caduta di un mito velico che ci aiuta a fare una riflessione importante: il budget può essere la scusa per prestazioni scadenti o non all'altezza delle aspettative?
La risposta è del tutto personale ma in momenti di crisi finanziaria è evidente che bisogna saper spendere e ottimizzare quelli che sono i centri di costo della nostra attività sportiva.
Così i costi del personale diventano un costo accurato e studiato sotto ogni profilo; perchè se è vero che il nome "chiama" sponsor è anche vero che le vittorie "chiamano" ancora di più.
Così il giusto mix tra campioni e buon atleti, magari giovani, diventa quella miscela esplisiva sia per i risultati che per l'ottimmizzazione dei costi.
19 gennaio 2009
Importante evento Partecipate numerosi
Convegno:“ETICA e SPORT DOPO PECHINO: per testimoniare uno sport di valori”
Sabato 24 Gennaio – dalle ore 9.00
Sala Consiglio Provincia di Genova – Largo Lanfranco, 1 (ingresso Prefettura)
Abbiamo il piacere invitarVi
sabato p.v. - a partire dalle ore 9 - presso la Sala Consiglio Provincia di Genova,
dove si svolgerà il convegno sul tema “Etica e Sport”
organizzato dalla Provincia di Genova Assessorato alla Promozione Sociale,Sport e Tempo Libero e dal Centro Sportivo Italiano, con la collaborazione del C. S. PalaDonBosco di Genova, ed il sostegno di CONI, CIP – Comitato Italiano Paralimpico, il Panathlon International, UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) Liguria, Esercito Italiano e USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana).
Il convegno “Etica e Sport”, quest’anno significativamente declinato in “Dopo Pechino, per testimoniare uno sport di valori”, attraverso le esperienze di autorevoli relatori, intende perseverare nell’opera di sensibilizzazione verso gli addetti ai lavori e l’opinione pubblica sulla necessità di far nascere “una nuova consapevolezza sportiva” ed etica, prendendo spunto da quanto è emerso il primo incontro svoltosi il 19 gennaio 2008.
L’evento intende così promuovere iniziative che abbiano lo scopo di recuperare l’idea stessa di sport quale processo di formazione del proprio essere nella sua integrità, nella legalità della competizione e nella valorizzazione del momento ludico e ricreativo.
Sabato mattina al dibattito introdotto dal Presidente Alessandro Repetto e dall’Assessore allo sport Angelo Giulio Torti parteciperanno:
• S.E. Card. Angelo Bagnasco – Arcivescovo di Genova, Presidente della CEI
• Dott. Massimo Achini – Presidente Nazionale CSI
• Don Claudio Belfiore - delegato nazionale salesiano per lo sport
• Pierluigi Casiraghi, CT della Nazionale Italiana di Calcio Under 21 e della Nazionale Olimpica Under 21 a Pechino 2008
• Dott. Alfredo Martini - Presidente Onorario Federciclismo
• Dott. Luca Pancalli - Pres. CIP e vicepresidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI)
• Dott. Bruno Pizzul – Giornalista
• Gen. Corpo d’Armata Domenico Rossi – Esercito Italiano
• altre rilevanti autorità e ospiti tra i quali atleti e dirigenti olimpionici di “Pechino 2008”
Nel corso del Convegno verrà conferito il premio “Amici dello Sport” dedicato ad autorevoli Personalità del mondo sportivo che si sono adoperate per promuovere uno sport etico strumento di educazione e formazione specie dei soggetti più giovani e meno fortunati.
Seguirà rinfresco
Enrico CarmagnaniTel. 348. 210 24 96
Email:carmagnani@layup.it