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27 settembre 2010

Mondiali di volley e l'assenza di comunicazione


Ci risiamo. Il volley non è in grado di promuoversi come dovrebbe.
Molti manager ormai puntano durante l’anno a fare il pieno di sponsor per le proprie società con effetto arlecchino che rende inutile la promozione di qual si voglia azienda.
Provate a guardare la maglietta di una squadra di pallavolo maschile e femminile e contate i marchi presenti che ottengono pochissimo spazio di visibilità per ogni brand, molta confusione e poca efficacia.
La tattica adottata è quindi sbagliatissima e lo si è visto nei mondiali maschili, iniziati nel weekend, dove quando si è cercato di vendere un evento di pallavolo a prezzi "di mercato" nessuna azienda ha voluto spendere cifre in uno sport dove per il resto dell'anno era possibili ottenere spazi a un decimo di quanto chiesto. Ciò si riflette in una mancanza complessiva di comunicazione e appeal. Avete visto, o meglio non visto, come non è stato promosso il Mondiale?
Zero in comunicazione ad Infront ed agli organizzatori che non hanno assolutamente saputo sfruttare un evento che poteva essere di traino per l'intero movimento. E invece, come accade ormai da tempo, la pallavolo si dimostra uno sport d’aia di provincia, autoreferenziale e senza futuro. Il Mondiale c'è ma non si vede.

20 settembre 2010

Teamworks e sport di squadra: modelli simili



E’ interessante notare come i lavori in team si rifacciano sempre di più ad esperienze maturate nel mondo sportivo
Infatti dopo il successo ottenuto dal Viadana Rugby con i suoi corsi motivazionali per le aziende, scopriamo su “La Stampa” del 14 settembre 2010 che in sala parto si lavora in modo simile ai pit-stop di Formula 1 e che la Ferrari ha fatto consulenze a riguardo.
Questo può far sorridere, ma ci fa giungere ad una riflessione importante: lo sport professionistico non è solo una esasperazione di concetti normalmente operativi in azienda, è anche un mezzo utile per ottimizzare processi trasferibili ai più alti livelli nel lavoro d’azienda.
Lo sport quindi è una risorsa per valori positivi, ma anche per quelle che vengono definite “best practice”, cosa sempre meno sottovalutata.

10 settembre 2010

Spot telefonia e uso del testimonial (non solo sportivo)

Non ci vuole molto a capire che la tipologia di spot che passa di più sui nostri teleschermi è quella relativa alla telefonia mobile e fissa.
Visto che ci tartassano vediamo di decodificare i codici comunicazionali che li compongono per essere un po' più consapevoli di quello che vediamo
A ciò aggiungo una analisi sull'uso dello sport da parte dell'azienda, in fin dei conti questo è pur sempre un blog di sport.


H3G
E' certamente la più discreta. Appare solo nei momenti in cui ha promozioni e centra il suo messaggio sui servizi offerti. Usa in modo discretto anche i testimonial siano essi Claudia Gerini o Raul Bova.



VODAFONE/TELE2
Punta molto sulla simpatia (cosa che vedremo assai usata anche da altri competitor),
a tal fine sfrutta l'immagine di uno sportivo Francesco Totti e di sua moglie che sembrano usciti da una delle barzellette dedicate al celebre calciatore romano.
Anche qui l'uso dei testimonial, sebbene più invasivo, è discreto.
A ciò va aggiunta la sponsorizzazione del team Mclaren in F1 e la UEFA Champions League, effettuata dalla casa madre worldwide.
Tele2 invece con il porcellino salvadanaio punta direttamente alle caratteristiche di prodotto.



FASTWEB
Allo stesso modo di Vodafone utilizza comicità e sport, grazie alla presenza di Valentino Rossi e del comico di Zelig.
La leggerezza anche qui è presente e con gli stessi codici di cui sopra, indica le caratteristiche di prodotto.



WIND/INFOSTRADA

Attraverso le figure di Fiorello e Aldo,Giovanni e Giacomo punta come gli altri alla simpatia.
A ciò va aggiunta la sponsorizzazione della Roma Calcio.
non è un caso.
La società ha sede a Roma e così facendo crea un problema serio a Vodafone in quanto Totti (testimonial Vodafone) viene visto con il logo Wind....



TIM/TELECOM
In questo caso si è cercato uno smarcamento senza però perdere eventuali benefici dall'empatia data dai comici.
Si è quindi puntato sulla coppia DeSica - Belen Rodriguez.
Oltre a ciò sono state prese come sponsorizzazioni tutti campionati nazionali principali (calcio,volley,basket) e i team Ducati e Ferrari.



CONCLUSIONI
Un principio di psicologia afferma che i primi secondi in cui vediamo uno spot sono fondamentali per l'interesse posto al seguito del messaggio; scopo quindi degli spot è di mantenere l'attenzione.
Se per 4 aziende su 5 si può dire che le cose siano fatte per bene, di certo per TIM/Telecom qualche riserva è d'obbigo.
E' infatti l'unica ha usare la sensualità come amo a cui far abbocare, conscia di giocare sporco sui neuroni dei consumatori e di sminuire la donna a semplice oggetto.
La foto qui allegata rende l'idea di quanti ammiccamenti vengano trasmessi via etere in modo inutile quando basterebbe usare meglio le capacità di un attore come DeSica o le sponsorizzazioni sportive.

8 settembre 2010

FORMAZIONE MANAGER DELLO SPORT


"Non basta praticare uno sport per saperlo vivere poi come manager" G.Pozzecco

Qualcosa che Sporthink afferma da tempo.
Infatti è proprio questo il problema dello sport italiano, la scarsa formazione dei manager.
Non è infatti importante solo il punto di vista tecnico-tattico, ma anche quello di gestione.
I fondamenti del marketing, quelli giuridici o ancora quelli di bilancio sono fondamentali in un mondo in cui la professionalità è chiesta a tutti.
Anche, se non sopratutto, a chi si sente "imparato".

Sporthink è tra coloro che è disposta a creare serie di incontri formativi nell'ambito marketing, comunicazione e ricerca fondi.