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25 marzo 2009

SPONSOR: IMPARARE I TEMPI GIUSTI



Sono ormai anni che lavoro in questo ambito e noto che è prassi muoversi per la ricerca sponsor con tempistiche non consone ad ottenere risposte affermative.
I tempi di vacche magre poi acuiscono ancora di più la crisi di sponsorship.

Ma quando muoversi?

Bisogna tenere conto che le aziende ci mettono di media 3 mesi per rispondere, e che in questi mesi vanno fatte telefonate periodiche per tenere sul chi vive l'azienda e ottenere una risposta(salvo accordi differenti con la persona incaricata in azienda delle sponsorizzazioni).

Poi vi sono tempi ancora più corretti come la chiusura dei bilanci o l'impostazione del budget per l'anno futuro che sono certamente momenti ancora più favorevoli.

4 marzo 2009

Calcio italiano: 3 modi di comunicare

La polemica sollevata per l'ennesima volta dal Mourinho, allenatore dell'Inter F.C., mi ha fatto venire voglia di analizzare la comunicazione nel calcio italiano ed è interessante che le 3 società più importanti d'Italia abbiano trovato modo di diversificarsi. Vediamo come:

INTER: prima di iniziare il ciclo vincente in ambito nazionale, erano considerati i borntoloni e frustrati del calcio italiano. Le mappe psico-comunicative identificavano questa società con la depressione. Ora è cambiata solamente la mappa psico-comunicativa che identifica l'Inter con l'aggressività. La società sembra trovarsi a suo agio in tale ambito e l'appoggio incondizionato all'allenatore anche in casi come questo ne è la prova.

MILAN:è in tutto è per tutto il Real Madrid d'Italia e in questo forse c'è lo zampino di ADIDAS. Per aumentare visibilità prende giocatori che oltre che fenomeni del calcio siano veri e propri marketing-man. Ecco quindi un modo per fare cassa, Ronaldhino, Kakà e Beckham tanto per citarne tre. Un modo di comunicare a livello internazionale per aumentare gli introiti del merchandise.

JUVENTUS:quella che avrebbe dovuto avere problemi a cancellare il recente passato è riuscita brillantemente nel suo intento. Ha ricostruito un immagine empatica e signorile tornando alle origini dello "stile Juventus", lo stesso allenatore Ranieri e la bandiera DelPiero sono simbolo di questa scelta di stile che sembra davvero vincente.

Quello che mi chiedo è, quanto la cultura del sospetto vogliamo faccia parte del nostro calcio? Si parla di etica e fairplay, ma se le società scelgono come stile proprio l'aggressività contro gli altri competitors, il sospetto e la lagna non potremmo mai lamentarci dei motorini che rotolonano in curva.