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23 aprile 2009

Psicologia della comunicazione: vale anche per lo sport....


Poiché soltanto metà del messaggio sta in ciò che si trasmette, e l'altra metà sta nel destinatario e nei suoi mezzi di decodificazione,il divulgatore deve anche conoscere alcune regole psicologiche.
La scelta delle parole e la loro disposizione vanno calibrate sul destinatario.
Lo psicologo Matteo Rampin ce ne dà un esempio illuminante:'Un novizio chiese al priore:"Padre, posso fumare mentre prego?", e venne severamente redarguito.Un secondo novizio chiese:"Padre, posso pregare mentre fumo?",e fu lodato per la sua devozione".
Il discorso sarebbe lungo.
Un'ottima sintesi ce la offre lo psicologo sociale australiano Hugh Mackay nel suo Why Don't People Listen? del 1994.Potremmo definirle le 10 leggi psicologiche della comunicazione:
1. Il nostro successo come comunicatori non dipende da quello che il messaggio fa al pubblico, ma da cosa il pubblico farà col nostro messaggio.
2. Il lettore di solito interpreta i messaggi in un modo che lo faccia sentire più sicuro.
3. Quando si attaccano frontalmente gli atteggiamenti delle persone, esse tendono a difenderli e quindi a rinforzarli.
4. Le persone prestano più attenzione ai messaggi che toccano loro o le loro opinioni.
5. Le persone che non si sentono sicure in un rapporto non sono buoni ascoltatori
6. E'più probabile che le persone ti ascoltino se anche tu ascolti loro.
7. Le persone tendono a cambiare più facilmente in risposta a una nuova esperienza affiancata da una comunicazione che in risposta alla sola comunicazione
8. E' più probabile che le persone siano a favore di un cambiamento se vengono consultate prima che quel cambiamento avvenga.
9. Il messaggio racchiuso nelle parole sarà interpretato alla luce di come,quando, dove e da chi esse vengono pronunciate.
10. La mancanza di consapevolezza di se stessi e la mancata risoluzione dei propri conflitti rende più difficile comunicare con gli altri.
Sono regole utili anche in contesti diversi, per esempio nei rapporti di coppia e nelle riunioni di condominio e quindi vale la pensa di impararle.
Ma richiedono una postilla: con i fondamentalisti, cioè con chi è convinto di possedere una verità assoluta, sia essa religiosa o ideologica, non c'è psicologia né abilità comunicativa che possa fare breccia.
E una postilla alla postilla: dobbiamo riuscire a comunicare anche con loro (non 'a' loro)".

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