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22 settembre 2009

Abbonamenti allo stadio l'analisi della "Gazzetta dello Sport"


MILANO, 22 settembre 2009 -

La crisi sommata all'effetto Kakà dà un unico risultato: 25.984. Non numeri a caso: è il profondo rosso della campagna abbonamenti del Milan, la peggiore del ventennio berlusconiano. L’altra metà di Milano vince invece il premio fedeltà. L’Inter, con oltre 40.000 tessere (la campagna è ancora in corso), è il primo club in Italia per numero di abbonati. Uno sguardo dall’alto: in serie A sono 335.435 i tifosi che hanno sottoscritto abbonamenti, qualcuno in più rispetto al 2007-08 (erano 330.697), 15.000 in meno rispetto alla scorsa stagione. Quelli che mancano al Milan.


Prima di tutto i numeri. Il Milan ha chiuso con 25.984 abbonati. Lo scorso anno le tessere erano 41.606, due anni prima 42.179. Mettendo allo specchio le ultime due stagioni, il crollo è verticale: all’appello mancano 15.622 abbonati (una curva!), il 38% in meno. Mai il cassiere del Milan nei 25 anni di gestione di Silvio Berlusconi si era trovato ad affrontare un periodo di tale austerity. Solo tre volte gli abbonati erano scesi sotto i 40.000: 36.624 nel 1985-86, 37.297 nel 2006-07, 39.489 nel 1998-99. E forse sarebbe meglio non ricordare che appena la scorsa stagione il Milan vantava il primato in serie A per numero di abbonati. La storia sono loro. Già, i tifosi.


Altro che Inter di Mourinho. Questa è un Inter alla Dino Risi. Sorpasso: i nerazzurri, che ancora devono chiudere la campagna, balzano dal secondo posto alla vetta del ranking di abbonati. I numeri sono identici allo scorso anno: poco più di 40.000 tessere, come per la stagione 2008-09, qualche migliaio in più rispetto al 2007-08. A tutta velocità corre anche la Juventus di Ciro Ferrara: la campagna (chiusa) ha fatto segnare un +5,4 percento sullo scorso anno. Oggi le tessere sono 18.712, ieri erano 17.700, due stagioni fa 17.250. Fiducia


Genova-Sampdoria e Roma-Lazio. Sorride Lotito: il derby della Capitale è stavolta tutto suo. Non gli era mai successo e, a dire il vero, nella storia vi era stato un unico precedente: la Lazio fece meglio della Roma solo nel 2003, con sconti fino al 30% e una serie di promozioni, per chiudere a 41.286. Quell’estate la Roma si fermò a 36.676. La storia si ripete: la Lazio ha 26.500 abbonati (+12,5% sul 2008-09), la Roma si è fermata a 25mila (-4%). A Genova non c’è nessun amico fragile, anzi due club che vanno a gonfie e vele. Meglio il Genoa, +14%, 24.200 tessere (erano 20.800 nel 2008-09, 21.675 l’anno prima); la Sampdoria ha un + 3,45% (20.402 abbonati, 19.700 nel 2008-09, 18.259 nel 2007-08).


Fiorentina e Napoli su tutti. I viola fanno registrare un calo del 24%: dai 25.100 della scorsa stagione, ai 20.258 di oggi. E’ il primo stop dopo 5 anni di rialzi. “I tifosi hanno preferito il mini abbonamento alla Champions – spiegano dall’ufficio stampa del club -. I lavori di ristrutturazione dello stadio poi hanno peggiorato la visibilità in alcuni settori, come la Maratona, dove registriamo i cali maggiori”. Di spiegazioni è davvero difficile trovarne a Napoli, dove gli investimenti del presidente De Laurentiis non hanno sollevato entusiasmi: solo 17.000 tessere (-17 % sul 2008-09), e campagna prolungata fino ai primi di ottobre. A Palermo -2,4%


In provincia invece il calcio non passa mai di moda. Le neopromosse, come spesso accade, hanno fatto il pieno: Bari +52,2%, Parma +27,8% (la campagna chiude giovedì), Livorno +16%. Rialzi anche a Bergamo (+5,98%), a Cagliari (+10%), a Siena (+7,93%) e a Udine (+9,96%). A Verona, naturalmente sponda Chievo, e a Bologna, flessione del 15%.





1 settembre 2009

Ippica: un mondo in declino e la possibile via di uscita


Il mondo dei cavalli, specie in italia, è un mondo in crisi con la perenne mancanza di denaro.
Da cosa deriva tutto ciò?
Negli ultimi 20 anni ci sono stati sostanzialmente 2 eventi che ne stanno decretando una lunga agonia e sono:
- la perdita di valore del totip e delle scommesse sulle corse a vantaggio delle scommesse sul calcio e del superenalotto
- la fama di mondo poco pulito e molto losco
Capite bene che le premesse non sono affatto buone, sarebbe necessario ripulire il mondo dei cavalli da figure poco raccomandabili ammettendo alle corse solo scuderie i cui proprietari risultino incensurati o senza giudizi pendenti/passati in giudicato riguardanti determinati ambiti e ovviamente enfatizzarne la comunicazione a riguardo.
Un mondo pulito attirerebbe nuovi finaziamenti di ogni genere e tipo.
Purtroppo questo non viene fatto e a rimetterci è l'ippica nel suo complesso, un pallone gonfiato troppo in passato e che ora rischia di sgonfiarsi o scoppiare.