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31 maggio 2010

Ivan Basso, ciclismo in alto



"Mia moglie mi ha detto che diventerò padre per la terza volta. Quando l'ho saputo, il giorno dopo mi sono scatenato sullo Zoncolan. Non ho ancora realizzato quanto ho fatto, ma sapevo che mia figlia Domitilla avrebbe voluto risalire sul podio con me" (da www.gazzetta.it)
Queste splendide parole di Ivan Basso riportano il ciclismo ad avere un volto umano, il vero doping dell’atleta o meglio il vero generatore di energia supplementare dell’uomo è la famiglia.
Ivan Basso ha dimostrato anche che un campione moderno può cadere come tutti noi, per debolezza perché tutti ne abbiamo almeno una, ma che poi ci si può rialzare e ricominciare a vivere onestamente senza mentire più a se stessi e ai tifosi.
Insomma lo sport ha un messaggio di speranza questa volta unito ad uno splendido cammeo ovvero quella sottolineatura data dal neovincitore del giro d’italia 2010 all’importanza della famiglia.
Il ciclismo ora ha l’opportunità di fare pace con gli amanti dello sport che dalla bici si erano allontanati e allo stesso tempo anche Ivan Basso può tornare a correre onestamente.
L’unica nota stonata le affermazioni fatte in Rai relative agli spettatori quando affermavano:”gli spettatori vogliono vedere soffrire i corridori, il giro è piaciuto per questo”; in realtà la gente vuole vedere fatica vera e non inganni.
viva Ivan Basso, viva la famiglia

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