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27 settembre 2010

Mondiali di volley e l'assenza di comunicazione


Ci risiamo. Il volley non è in grado di promuoversi come dovrebbe.
Molti manager ormai puntano durante l’anno a fare il pieno di sponsor per le proprie società con effetto arlecchino che rende inutile la promozione di qual si voglia azienda.
Provate a guardare la maglietta di una squadra di pallavolo maschile e femminile e contate i marchi presenti che ottengono pochissimo spazio di visibilità per ogni brand, molta confusione e poca efficacia.
La tattica adottata è quindi sbagliatissima e lo si è visto nei mondiali maschili, iniziati nel weekend, dove quando si è cercato di vendere un evento di pallavolo a prezzi "di mercato" nessuna azienda ha voluto spendere cifre in uno sport dove per il resto dell'anno era possibili ottenere spazi a un decimo di quanto chiesto. Ciò si riflette in una mancanza complessiva di comunicazione e appeal. Avete visto, o meglio non visto, come non è stato promosso il Mondiale?
Zero in comunicazione ad Infront ed agli organizzatori che non hanno assolutamente saputo sfruttare un evento che poteva essere di traino per l'intero movimento. E invece, come accade ormai da tempo, la pallavolo si dimostra uno sport d’aia di provincia, autoreferenziale e senza futuro. Il Mondiale c'è ma non si vede.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Lucido e drammatico. Parafrasando uno slogan del 68 "l'incompetenza al potere"
Guido